Big beat

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Big Beat
Origini stilisticheElectronic dance music
Techno
Rap
Breakbeat
Rock elettronico
Origini culturaliprimi anni novanta nel Regno Unito
Strumenti tipicivoce, chitarra, basso, batteria, tastiera, sintetizzatore
PopolaritàDiscreta, benché oggi sia un termine di scarso uso
Generi derivati
Drum and bass
Generi correlati
Acid house - Trip hop - Jungle - Trance - Industrial

Il big beat (chiamato a volte chemical breaks) è un sottogenere di musica elettronica nato a metà degli anni novanta in Gran Bretagna.[1] Il termine fu coniato dalla stampa britannica per descrivere la musica dei DJ set di artisti come Fatboy Slim, considerato uno dei maggiori musicisti dello stile.[2] Anticipatori dello stile, se non veri e propri esponenti, furono i The Chemical Brothers e i The Prodigy.[3]

Genericamente lo si può definire come una variante indipendente della musica dance e techno che incorpora evidenti influenze di rock psichedelico ed elettronico, talvolta insieme a venature di raggamuffin, dancehall, jazz, soul e funk.[3][4] Ad esempio Fatboy Slim nei suoi set suona anche Satisfaction dei Rolling Stones e All Day and All of the Night dei Kinks. Due esempi di album di genere big beat sono You've Come a Long Way, Baby di Fatboy Slim, pubblicazione che contribuì a diffondere lo stile su larga scala,[4] e The Antidote di The Wiseguys[senza fonte].

  1. ^ Ulf Porshard, Dj culture, Quarter Books Limited, 1998, 250,319,347.
  2. ^ Rock. 500 dischi fondamentali, Giunti, 2002, p. 97.
  3. ^ a b Vladimir Bogdanov, AllMusic guide to electronica, AMG, 2001, VIII.
  4. ^ a b Riccardo Bertoncelli e Cris Thellung, Ventiquattromila dischi, Zelig, 2006, pp. 205,399-400.

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